MARIA
mer 12 mar 15.15 – 21.00
Ingresso obbligatorio con tessera arci

di Pablo Larraín
con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher
Germania/USA/Emirati Arabi Uniti/Italia 2024, 123′
“Maria”, diretto da Pablo Larraín, tra i più amati registi sudamericani, presenta Angelina Jolie nei panni di Maria Callas, una delle figure più emblematiche del 20° secolo. Larraín segue il soggiorno della ‘Divina’ a Parigi, città in cui si rifugia dopo una vita pubblica costellata di eventi emozionanti e tumultuosi, con l’unica compagnia dei fidatissimi Ferruccio, autista e maggiordomo, e Bruna, la domestica. Qui, assorta in una profonda riflessione sulla propria vita e identità, Callas fa i conti con il peso della sua fama e il ricordo ancora forte del compagno Aristotele Onassis.
«Per molti anni ho avuto la fortuna di abitare, insieme alla mia famiglia, nei pressi di un teatro dell’opera, a Santiago. Fin da piccolo ho amato moltissimo l’opera. Adoravo andare a vedere le opere che hanno reso celebre la Callas nonostante lei non fosse già più in vita, mi sentivo fluttuare quando uscivamo dal teatro; quando tornavamo a casa, mia madre mi diceva: “Ecco, hai visto quanto è bella l’opera lirica”. A mia madre piaceva la Callas, e sono cresciuto in compagnia della sua voce angelica. In seguito, ho avuto modo di conoscere altri aspetti della sua vita. Perciò, dopo aver girato “Jackie” e “Spencer”, la figura di Maria Callas mi sembrava la scelta più giusta per completare questa trilogia. “Maria” è anche il mio primo lavoro su un personaggio artistico e per questo motivo riesco a relazionarmi con lei anche sul piano personale. Questo film racconta la vita di una persona che si immedesima con le tragedie che mette in scena. Abbiamo utilizzato specifici brani musicali o cantati per sottolineare ogni momento; sono stati inseriti nelle varie scene non solo in modo funzionale ma proprio a scopo drammatico. L’opera lirica è una forma di trascendenza, un modo per esprimere emozioni ineffabili. Maria Callas ha cantato tutta la vita per il pubblico, per gli altri. E la sua vita personale è emersa per lo più in funzione delle sue relazioni. Ha sempre cercato di compiacere qualcun altro, un compagno, un familiare o un amico. Ma alla fine della sua vita ha deciso di cantare per se stessa. Quindi questo film riguarda una persona che nei suoi ultimi giorni cerca la propria voce e la propria identità. È una celebrazione della sua vita».
(Pablo Larraín)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su: https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio