Lady Cobra – una killer in blues
mar 19 nov ore 15.30 – 18.00,
mer 20 nov ore 21.00
di Fabio Giovinazzo
con Nicoletta Tanghèri, Adriano Aprà, Gabriele Bartoletti
Italia 2024, 83′
Ospite di mercoledì alle 21.00 il regista Fabio Giovinazzo, in dialogo con Roberto Keller Veirana (da confermare)
Una donna – veterana di guerra in congedo, disadattata ma idealista – alterna il lavoro come fioraia all’attività di killer a pagamento. Vestita di rosa, riceve i suoi clienti in un cimitero e si sposta su una potente Shelby Cobra degli anni Sessanta. Considerata la migliore, è conosciuta nell’ambiente con il nome di Lady Cobra e porta sempre a termine ogni incarico sfruttando la sua infallibile Smith & Wesson. Il naufragio sentimentale con un uomo di cui è ancora invaghita la spinge in un vortice di follia che la porterà a ribellarsi alle ingiustizie di una società sempre più depravata.
Sceneggiato dal regista Fabio Giovinazzo, con la collaborazione di Antonio Lusci e Alessandra Chiodi, “Lady Cobra – una killer in blues” è un film indipendente che guarda a certe ossessioni per la cultura pop filtrandole attraverso un determinato espressionismo simbolico. La protagonista assoluta è Nicoletta Tanghèri, anche produttrice insieme a Giovinazzo. Nel film anche un cameo di Adriano Aprà, tra i più importanti studiosi e critici di cinema in Italia, recentemente scomparso all’età di 83 anni. Le musiche sono firmate da Joe Valeriano, una delle figure più note del panorama blues nazionale, e da Silvia Tavascia.
«Il film è un intimo psicodramma su strada, filtrato da un forte sapore blues in musica che ha le forme cangianti di una vocazione che non può fare a meno di scendere a patti con un disturbo mentale nascosto. Donna e società: ho lavorato su una contrapposizione dai tratti fumettistici e onirici verso una forma di schiavismo legalizzato fin dalla nascita con la capacità di far annegare nella disperazione o nella follia omicida coloro che maggiormente sarebbero disponibili al Bene. Alla fine il colpo fantastico è un ideale di giustizia feroce ma obbligato».
(Fabio Giovinazzo)