LA MISURA DEL DUBBIO
sab 28 set 15.30 – 18.00 – 21.00;
dom 29 set 15.30 – 18.00;
lun 30 set 15.30 – 18.00 – 21.00.
Le fil
di Daniel Auteuil
con Daniel Auteuil, Grégory Gadebois, Sidse Babett Knudsen
Francia 2024, 115′
Bim Distribuzione
Da quando ha fatto assolvere un assassino recidivo, l’avvocato Jean Monier non accetta più casi di giustizia penale. L’incontro con Nicolas Milik, padre di famiglia accusato dell’omicidio della moglie, lo tocca profondamente e fa vacillare le sue certezze. Convinto dell’innocenza del suo cliente, è disposto a tutto pur di fargli vincere il processo in corte d’assise, ritrovando in questo modo il senso della sua vocazione…
Daniel Autiel torna dietro (e davanti) la macchina da presa per portare sul grande schermo una storia vera, che si muove sui binari del polar e del cinema giudiziario, ispirata al racconto dell’avvocato penalista Jean-Yves Moyart.
«Malgrado sia un esercizio che mi procura un immenso piacere, pensavo sinceramente che non avrei più fatto film come regista, a meno di non essere pervaso da un irrefrenabile bisogno di raccontare una particolare storia. Ed è quello che è avvenuto il giorno in cui mia figlia Nelly, che produce “La misura del dubbio” insieme a Hugo Gélin, mi ha fatto scoprire il blog che teneva un avvocato penalista oggi scomparso, Jean-Yves Moyart, sotto lo pseudonimo di Maître Mô. sono rimasto subito colpito dalla potenza delle storie di vita e di giustizia che raccontava, ma anche dal suo modo di esprimere la solitudine dell’avvocato difensore, l’ultima persona che resta accanto a un imputato e insieme al quale dovrà affrontare tutti gli altri. È quello che costituisce tutta la bellezza di questo mestiere: rendere conto dell’indicibile, aldilà del decoro. Nel corso della mia lettura, sono rimasto affascinato da questa riflessione attorno al concetto di verità che differisce dagli uni agli altri. La verità che diventa un intimo convincimento, qualcosa di impalpabile. La scoperta di quel blog mi ha portato nel cuore dell’umanità, in tutta la sua forza e la sua fragilità mescolate. Mi è dunque venuta voglia di fare un film per raccontare questa ricerca di verità e impadronirmi della personalità dell’imputato Nicolas Milik. Il suo caso mi ha sconvolto. Attraverso Milik, mi associo alle persone che non hanno la parola e quindi si ritrovano subito indirettamente fragilizzate. Attraverso lui (associato a un difensore, ossia a qualcuno per il quale la parola rappresenta l’essenza stessa del suo mestiere), “La misura del dubbio” è un film che ruota molto vicino all’essenza stessa dell’essere umano».
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su: https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio