IL RAGAZZO E L’AIRONE
(Kimitachi wa do ikiruka)
mer 3 apr 15.30 – 21.00
di Hayao Miyazaki
Giappone 2023, 124′
di Hayao Miyazaki
Giappone 2023, 124′
Premio Oscar per il miglior film d’animazione
Spinto dal desiderio di rivedere sua madre, Mahito, un ragazzo di 12 anni, si avventura in un regno abitato dai vivi e dai morti. Un luogo fantastico dove la morte finisce e la vita trova un nuovo inizio. Una storia sul mistero della vita e la creazione, in omaggio all’amicizia, direttamente dalla mente del maestro Hayao Miyazaki.
“Il ragazzo e l’airone” è un film fantasy con elementi semi-autobiografici. Il titolo originale in giapponese, “Kimitachi wa do ikiruka”, che significa letteralmente “Tu come vivi?”, è tratto dall’omonimo romanzo di Genzaburo Yoshino, regalato al regista Hayao Miyazaki da sua madre quando era ancora un ragazzo. In questo nuovo film di animazione vengono mostrati per la prima volta in assoluto alcuni avvenimenti dell’infanzia di Miyazaki. La storia si svolge in quel Giappone del passato ancora presente in modo vivido nella memoria di Miyazaki. Dopo aver perso la madre in un incendio a Tokyo, l’undicenne Mahito si trasferisce in campagna con il padre Shoichi per andare a vivere nella Gray Heron Mansion, una villa che appare come una combinazione di architettura giapponese e occidentale, situata su una vasta proprietà ricca di vegetazione. Mahito fa fatica a gestire i complessi sentimenti che prova sia nei confronti di suo padre, uomo audace ed energico, che nei confronti della nuova matrigna Natsuko, che peraltro è la sorella minore di sua madre. L’isolamento e la mancanza d’affetto portano Mahito a chiudersi sempre di più in se stesso e a vivere appartato nella sua nuova dimora. Tutto cambia quando si presenta a fargli visita un airone grigio, che alla fine si rivelerà essere la versione volatile di un “uomo airone” muta-forme. Guidato dall’airone grigio, Mahito si avventura sempre più negli angoli più oscuri della proprietà, dove tempo e spazio cominciano a deformarsi, i sogni e la realtà a confondersi, e dove un mondo diverso e ignoto comincia a esercitare un’inspiegabile attrazione. Perché Mahito è stato condotto in un mondo in cui convivono i vivi e i morti? Sua madre ritenuta morta è forse ancora in vita? Chi è in realtà la misteriosa cameriera Himi? E il Prozio, che tiene in equilibrio questo mondo, cosa vuole da Mahito…?
«Non c’è niente di più patetico che annunciare al mondo il proprio ritiro a causa dell’età, e poi fare marcia indietro. Ci si può rendere conto di quanto sia patetico ma ciononostante farlo lo stesso?
Una persona anziana non illude forse sé stessa credendo di essere ancora capace, malgrado la smemoratezza tipica dell’età, di poter dare il massimo? Puoi scommetterci che si illude! Per completare un lungometraggio ci vogliono almeno tre anni. Quando ero un quarantenne potevo riuscire a farne uno in un anno, ma adesso che ne ho 75 sarebbe già molto riuscirci in tre anni e ho la tentazione di dire: “Fatemi lavorare fino a quando arrivo agli 80”. Il vero dilemma è: come sarà il mondo tra tre anni?».
(Hayao Miyazaki)
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