IL CASO GOLDMAN

Cinema Revolution: tutti gli spettacoli 3,50€

mar 2 lug 18.00 – 21.00,
mer 3 lug 18.00 – 21.00

Le procès Goldman
di Cédric Kahn
con Arieh Worthalter, Arturo Harari, Stéphan Guérin-Tillié
Francia 2023, 115′
Movies Inspired


Nel novembre del 1975 inizia il secondo processo a Pierre Goldman, attivista di estrema sinistra condannato in primo grado all’ergastolo per quattro rapine a mano armata, una delle quali ha causato la morte di due farmacisti. In secondo appello, Goldman sostiene la sua innocenza e, in poche settimane, diventa un’icona della sinistra intellettuale. Alla difesa c’è il giovane avvocato Georges Kiejman, ma il rapporto con il suo assistito presto si fa teso. Goldman, sfuggente e provocatorio, rischia la pena di morte e rende incerto l’esito del processo…

Cédric Kahn firma un huis-clos appassionante, specchio del suo tempo e privo di ogni artificio, attorno alla personalità eccezionalmente complessa di Pierre Goldman.
«Attivista politico, autore di rapine a mano armata, icona letteraria, figlio dell’Olocausto… Il processo a Pierre Goldman è un universo a sé, un caso molto più grande dell’aula di un tribunale. C’è, innanzitutto, il periodo: siamo a metà degli anni ‘70 e gli ideali rivoluzionari degli anni ‘60 si stanno dissolvendo. Così come il processo a OJ Simpson è stato una finestra sull’America degli anni Novanta, il processo a Pierre Goldman ha rappresentato una finestra sulla Francia degli anni Settanta. Gli ideali sono stati corrotti in un mondo che è tornato all’imperialismo e al capitalismo e ha voltato le spalle alla rivoluzione. La sceneggiatura si è basata, innanzitutto, sulla ricerca documentaria. Ci siamo preoccupati di creare una narrazione il più efficace possibile, rafforzando il suo contenuto con la fusione di elementi provenienti dai due processi a Pierre Goldman. Utilizzando il modello dell’udienza a porte chiuse, abbiamo cercato di mettere in scena le dialettiche che entrano in gioco: l’intensità di Goldman, il rigore di Kiejman, il tradimento di Garaud, il senso di imparzialità del giudice che presiede l’udienza, ecc. La parola diventa uno strumento funzionale alla regia, come una macchina da presa: può dirigere il nostro punto di vista, o addirittura crearlo. La vita di Goldman scaturisce nella nostra immaginazione come un film a sé stante, che esiste al di fuori dei confini temporali del film e di quelli fisici dell’aula di tribunale. L’altro elemento narrativo pregnante è il pubblico del tribunale, presente in ogni momento. Queste persone generano un altro punto di vista ed esercitano una maggiore pressione sui relatori e sul giudice che presiede l’udienza. Influenzano la giuria, ma anche lo spettatore. La presenza del pubblico contribuisce a far capire che un processo è anche un’arena in cui si svolge uno scontro: è un incrocio tra uno spettacolo e la ricerca della verità». (Cédric Kahn)

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio