GREEN BORDER
mer 14 feb 17.00
Green border
(Zielona granica)
di Agnieszka Holland
con Behi Djanati Atai, Agata Kulesza, Piotr Stramowski
Polonia/Germania/Francia/Belgio 2023, 147’
Premio Speciale della Giuria alla Mostra di Venezia 2023; Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI)
Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio
Tra Bielorussia e Polonia, nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde”, un gruppo di rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa si trovano intrappolati in una crisi geopolitica architettata dal dittatore bielorusso Aljaksandr Lukašėnko. Sono per lo più fuggitivi che cercano di raggiungere l’Unione Europea attirati al confine dalla propaganda che promette un facile passaggio per destabilizzare i governi occidentali. Pedine di questa guerra sommersa, si intrecciano le vite di Julia, un’attivista che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di un’intera famiglia siriana…
“Green border”, il nuovo toccante film di Agnieszka Holland, apre gli occhi, parla al cuore e sfida a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni si trovano ad affrontare. Con un approccio duro, in un bianco e nero che rende ancora più drammatica la situazione, la regista polacca descrive il trattamento crudele subìto dai migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, mettendo in luce, oltre all’ovvio aspetto disumano, la volontà di ogni Stato di usare a scopo politico il flusso di gente disperata che ha perso tutto.
«Ho fatto tre film sull’Olocausto e “L’ombra di Stalin” sui crimini contro l’umanità, perché sentivo che il nazionalismo e il razzismo non erano finiti ma solo latenti. Ai confini bielorussi-polacchi ho visto da un giorno all’altro le guardie di frontiera trasformarsi da normali esseri umani a crudeli esecutori di ordini disumani. Ne ho voluto parlare perché le autorità hanno deciso di sigillare l’area per non permettere che i media, le organizzazioni umanitarie e mediche, i politici e gli opinionisti dell’opposizione si recassero a vedere che cosa stava succedendo. Con alcuni colleghi più giovani abbiamo ricreato gli accadimenti e, al tempo stesso, provato a veicolare una dimensione metaforica e universale, perché a parlare non fossero meramente i fatti. L’ex Ministro della giustizia Zbigniew Ziobro mi ha associata alla propaganda nazista: non è il tipo d’uomo che si scusi, ha costruito la sua carriera sulla brutalità e la mancanza di vergogna. Venivo accusata di essere anti-polacca, pro-Hitler, Stalin o Putin e, quando il film è stato proiettato in Vaticano, la stampa di destra ha optato per un “ok, è il Papa ma non il nostro Papa”. Salvo poi scoprire che il Tertio Millennio Film Festival, che mi ha premiata a novembre, è stato fondato dal “loro” Papa Wojtyla: a quel punto non gli è rimasto che un mesto silenzio. L’armonia è di per sé impossibile senza le differenze, perché l’armonia si raggiunge solo con elementi diversi, suoni diversi, livelli diversi. È una specie di paradiso che finora non esiste ma penso che la prospettiva sia quella di cercare di convincere le persone sul pianeta che possono, devono vivere insieme, e quello è il posto giusto per tutti». (Agnieszka Holland)