FERRANIACOLOR – IL COLORE DEI SOGNI – LA SPIAGGIA

16 maggio dalle ore 18:30

Nuovofilmstudio presenta Cinelibro – 2° appuntamento

Contenitore creato per approfondire il rapporto tra Cinema, Narrativa e Saggistica.

A 70 anni dall’uscita nelle sale del film La spiaggia di Alberto Lattuada, Nuovofilmstudio – Delegazione Fai Savona – Ferrania film Museum alla presenza del curatore Alessandro Bechis e Paolo Ghelfi propongono una giornata dedicata alla prima pellicola a colori italiana che coinvolge il territorio della provincia di Savona, da Spotorno a Cairo Montenotte.

h.18.30

Presentazione del libro Ferraniacolor di Paolo Ghelfi alla presenza dell’autore. Il romanzo del film d’autore La spiaggia  che rese celebre la pellicola a colori e il paese ligure che per un’estate divenne “Cinecittà”.

h.19.00 

Il colore dei Sogni 

Progetto di  Paolo Ghelfi, riprese e montaggio Massimo Fornasier Italia, 20’ 

L’affascinante storia del film La Spiaggia raccontata in un documentario. Il film fu girato nella Riviera Ligure, in particolare a Spotorno, con un ampio coinvolgimento della comunità̀ del borgo. Per le riprese fu poi utilizzata una pionieristica pellicola Ferrania, avvalendosi dell’assistenza diretta dei tecnici dell’azienda nell’omonima frazione del Comune di Cairo Montenotte. 

h.19.30

apericena con gli ospiti Paolo Ghelfi (autore libro e docu-film) e Alessandro Bechis (Curatore Ferrania Film Museum)

h. 21.00

La spiaggia

di Alberto Lattuada, Italia, 1953, 100’

In un albergo di lusso situato in una località marina, suscita grande scandalo la scoperta che una distinta signora in vacanza con la figlia è in realtà una prostituta. Tutti allontanano la donna, finché un riccone non le offre il braccio per condurla sulla passeggiata. Ogni pregiudizio moralistico viene allora bandito.

Nel lungo prologo, esile e delicato nel descrivere l’affetto di una madre verso la figlia, si percepisce già la tragedia a venire. Lattuada, però, ritarda l’evento, preferendo fustigare l’ipocrisia della morale borghese. Bastano due carrellate sugli ospiti dell’albergo, esaustive e totalizzanti: quella della prima cena e quella che descrive le “fasi preparatorie” delle donne prima dell’uscita serale. Snob, ragazzine viziate, gretti arricchiti, mogli avide, mantenute e pettegole, lacchè e viscidi. La “creme”, l’alta classe della nostra società, tutta schierata contro colei che rappresenta, con la sua professione, lo “scandalo” ma non lo impersona bene come i suoi detrattori. È il mondo che la circonda a prostituirsi: lo dimostra il memorabile apologo finale, fra i più cinici visti al cinema, dove ci si sveste delle illusioni dell’idealista che vuole cambiare l’umanità (il sindaco) inchinandosi al vero potere, quello del successo e del denaro, che incute il rispetto e l’invidia della maggior parte degli esseri umani.