ESTRANEI

All of us strangers
mer 29 mag 15.30 – 21.00

Pride

di Andrew Haigh
con Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell
USA 2023, 105′
Walt Disney

Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry, che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e viene spinto a tornare nella città di periferia in cui era cresciuto e alla casa in cui viveva da bambino, dove i suoi genitori sembrano ancora vivi, con lo stesso aspetto che avevano trent’anni prima…

Il nuovo film del regista britannico Andrew Haigh è una storia toccante, intensa e ipnotica sull’amore e la perdita (e tutto ciò che si trova nel mezzo), ispirata al romanzo “Estranei” dell’autore giapponese Taichi Yamada. Haigh ha adattato il testo, scritto nel 1987 e tradotto in lingua inglese nel 2003, dandogli un tocco personale e contemporaneo. Anche se il film è ambientato in un periodo di tempo e in un’epoca ben precisi, le scene in cui il protagonista torna nella casa della sua infanzia sono collocate in una versione anni Ottanta del nostro mondo, come se si stesse avventurando in una memoria onirica e offuscata generata dalla nostalgia. Per rafforzare il realismo e mettere in evidenza il legame personale di Haigh con la storia, alcune di queste scene sono state girate nella vera abitazione in cui il regista viveva da bambino. «Quando ho pensato al concetto della ‘casa d’infanzia’, ho immaginato la mia stessa casa, e sono tornato nella zona in cui sono cresciuto», spiega Haigh. «Non ci tornavo da quarant’anni, essendomi trasferito quando ne avevo dieci. Forse scioccamente, ho deciso che sarebbe stato bello provare a girare lì il film». Il viaggio romantico parallelo è invece ambientato in una Londra più familiare e contemporanea. L’isolamento dell’abitazione di Adam non si limita a mettere in luce il tema della solitudine, ma contribuisce a creare un’atmosfera ultraterrena che sottolinea l’elemento soprannaturale della storia. «Volevo che il luogo in cui Adam viveva rispecchiasse il suo stato mentale» afferma Haigh, «Adam desidera rivedere i suoi genitori e soffre perché vuole che loro lo conoscano. Forse, ritrovandoli, proverà un senso di conforto e potrà finalmente dir loro addio, chiudendo i conti con il passato. Ma non è un compito facile, perché spesso la nostalgia può nascondere una verità diversa, e i suoi genitori erano un prodotto del periodo in cui vivevano. Adam dovrà inoltre affrontare la sua fragile percezione di sé, malconcia a causa del fatto di essere cresciuto come una persona gay negli anni Ottanta e Novanta. Due traumi strettamente intrecciati tra loro che forse gli stanno impedendo di trovare la pace. Le memorie ci definiscono: definiscono le persone che diventiamo e il nostro carattere, nel bene e nel male». Prosegue Haigh: «Adam ha l’opportunità di tornare bambino. Credo che tutti possano comprendere il desiderio di voler tornare indietro e ridefinire il proprio rapporto con i genitori. Volevo che si trattasse di una catarsi. Volevo che il pubblico provasse un’emozione simile».

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio