KAHIL EL’ ZABAR’S ETHNIC HERITAGE ENSEMBLE

Sabato 26 ottobre ore 22.00
Kahil El’Zabar’s Ethnic Heritage Ensemble

Apertura ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 22e (under 25 ingresso 18e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line


https://youtu.be/eOfq6F6BxSA?si=LsaH1UvlJjJZX98r
https://youtu.be/NjoQZmiJgNc?si=KP5LdjVW1E-nXowl
https://youtu.be/cDLA-qkEMjg?si=Yg7IO52DNdAyvNYk
https://youtu.be/5fw9uVGe99o?si=5gNKcuJbYwBUNYqD
https://youtu.be/1d-MWVGPDTY?si=U55DeO2cgwWwGbru
https://youtu.be/h342rFx1FaU?si=kc_rEwZmlfyNEPc0

– Kahil El’Zabar (batteria, percussioni varie, kalimba, voc.)
– Corey Wilkes (tr., perc.)
– Alex Harding (bar.)
– Ishmael Ali (cello)

Per celebrare il 50° anno di esistenza, Kahil El’Zabar’s Ethnic Heritage Ensemble pubblica l’album “Open Me, A Higher Consciousness of Sound and Spirit”. Un viaggio visionario nelle radici profonde e nelle rotte del futuro, incanalando tradizioni vecchie e nuove. Mescola le composizioni originali con classici senza tempo di Miles Davis, McCoy Tyner e Eugene McDaniels. In questo modo, l’Ethnic Heritage Ensemble continua ad affermare la sua indelebile presenza di mezzo secolo nel continuum della grande musica nera.

Essendosi esibito ed avendo registrato nella scena avanti jazz mondiale degli ultimi cinque decenni, l’impatto di Kahil El’Zabar sulla musica e sulla cultura è incommensurabile.

Conosciuto come polipercussionista, El’Zabar è anche un veterano bandleader, compositore, direttore d’orchestra, vocalist, curatore artistico ed educatore. La sua pratica pionieristica del suono e dell’improvvisazione, descritta come “groove spirituale”, è influente e diffusa, ispirando musicisti e artisti di tutte le discipline, che riconoscono l’importanza della libertà attraverso l’espressione artistica.

Alla fine degli anni ’60, un adolescente El’Zabar che frequenta i corsi dell’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians), dove ebbe come mentori i fondatori Phil Cohran (ex membro della Sun Ra Arkestra) e Muhal Richard Abrams (primo presidente dell’AACM). È qui che ha affinato le sue capacità e sviluppato concetti al fianco di leggende come Lester Bowie, Malachi Favors, Anthony Braxton, Henry Threadgill e Steve McCall, solo per citarne alcuni. Questo periodo, fino agli anni ’70, è stato un ambiente musicale molto fertile. Il giovane El’Zabar è un musicista ricercato nella Chicago di quel periodo e si esibisce sulla scena gospel, R&B e jazz.

Studia musica e la cultura dell’Africa occidentale all’Università del Ghana prima di laurearsi al Lake Forest College nel 1973. Poco dopo il suo ritorno, nel ’74 fonda l’Ethnic Heritage Ensemble. Nel 1975 viene eletto presidente dell’AACM, carica che ricoprirà per oltre un decennio. Durante il suo mandato ha sfidato i confini stabiliti, imponendo nuovi modi di lavorare, realizzando un’organizzazione di successo gestita dalla comunità che prospera ancora oggi.

El’Zabar ha anche fondato il Ritual Trio, originariamente composto da Lester Bowie e Malachi Favors dell’Art Ensemble, incentrato sul jazz d’avanguardia. Le registrazioni successive hanno incluso Billy Bang, Pharoah Sanders, Archie Shepp e il cantante Dwight Tribble. Questa combinazione di rituale sonoro e jazz swing avrebbe ispirato il disegno concettuale di questo suono pionieristico.

Il continuo impegno di El’Zabar nel coltivare giovani talenti emergenti ha ispirato una nuova generazione di maestri di Chicago, come Corey Wilkes, Junius Paul, Tomeka Reid, Justin Dillard e Isaiah Collier (solo per citarne alcuni). Molti di questi emergenti sono stati inseriti nelle sue registrazioni più recenti.

Attraverso i suoi progetti JUBA Collective e Deeper Soul, El’Zabar è stato il pioniere della fusione di jazz d’avanguardia, musica house e hip-hop in un nuovo sound. Il suo contributo alla scena EDM è stato riconosciuto dai DJ iconici Osunlade, Henriik Schwarz e IG Culture, che hanno tutti collaborato a remix della musica di El’Zabar.

Gli album essenziali di Kahil El’Zabar, pubblicati di recente su Spiritmuse Records, lo hanno giustamente ristabilito a livello globale come uno dei più autentici artisti di punta della scena musicale creativa contemporanea. Questi album includono “Spirit Groove” con il leggendario sassofonista David Murray, l’epico e magnifico “America the Beautiful” e con il Kahil El’Zabar Quartet, “A Time For Healing”, nominato ai Grammy nel 2022 e ora alla sua terza stampa, “Spirit Gatherer, Tribute to Don Cherry” nel 2023, un tributo al defunto, grande trombettista spiritual jazz, Don Cherry. Il suo ultimo disco, “Open Me To A Higher Consciousness of Sound and Spirit”, ha riscosso un’incredibile successo di stampa e recensioni in tutto il mondo, tra cui la Top Ten degli album dell’anno (Downbeat Jazz Mag. 2024).

Si è esibito con luminari come Dizzy Gillespie, Cannonball Adderley, Nina Simone, Stevie Wonder, Eddie Harris, Donny Hathaway, Paul Simon, Ntozake Shange, Nona Hendryx, Neneh Cherry, Hamiet Bluiett, Gene Ammons e molti altri. Ha insegnato musica all’Università del Nebraska/Lincoln e all’Università dell’IL/Chicago (UIC). È stato nominato dal Presidente Bill Clinton membro della Task Force nazionale per la presentazione delle arti nell’istruzione (1998-2001). È stato insignito del Premio Ambasciatore Internazionale dall’Amministrazione del Presidente Barak Obama.

Kahil El’Zabar ha registrato più di 70 progetti acclamati ed è considerato a livello mondiale un autentico tesoro culturale. È uno degli ultimi eroi viventi di un’epoca leggendaria di espressione creativa. La sua musica è prolifica e raggiunge tutte le generazioni attraverso il tempo.