CALIFONE

Martedì 5 novembre ore 21.30
CALIFONE

Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 21:30
ingresso 15e (under 25 ingresso 12e) con tessera arci
Domanda iscrizione – Biglietti On Line


https://youtu.be/V8sucis9ko0?si=RnoVthKRaY49TpEW
https://youtu.be/_tWWSIL126I?si=HqWzpVKy9WjHITxD
https://www.ondarock.it/rockedintorni/califone.htm
https://youtu.be/OfEdLNUKM6I?si=gvgZAY6GLUCVN2v4
https://youtu.be/UZyXhPJ7xJ4?si=aL1unzZpZbmAdkxm


www.raindogshouse.com
www.officinesolimano.it
www.disorderdrama.org

“Con il rinnovato apporto di Brian Deck, Michael Krassner, Rachel Blumberg e Ben Massarella, Tim Rutilli mette in scena il già noto avventuroso mix di folk-rock stile Laurel Canyon, divagazioni elettroniche alla Jim O’Rouke, graffi chitarristici alla Sonic Youth, immaginari country degni dei migliori Wilco, melodie funeree alla Red House Painters e uno sghembo blues erede della tradizione di Captain Beefheart […]. Con “Villagers”, i Califone riconquistano senza più indugio alcuno un posto di rilievo nella scena alt-rock americana, grazie a un set di canzoni intelligentemente agrodolci (provate “Eyelash”), brani ricchi di reminiscenze passate e di fugaci progetti per il futuro, che raccontano una realtà fatta di sentimenti, riflessioni e caos” (da Ondarock, 8/10)

Dallo spirito avanguardista dei Red Red Meat all’Americana destrutturata dei Califone, le metamorfosi musicali di Tim Rutili hanno sempre avuto un punto in comune: il legame con le radici, frammentate e ricomposte secondo una sensibilità tutta post-moderna. Fino a far divenire le sue visioni in chiave folk un vero e proprio punto di riferimento nel connubio tra tradizione e sperimentazione.

Il nuovo album (l’undicesimo?) dei Califone si intitola “Villagers”; esce (come il precedente “Echo Mine”) su Jealous Butcher – etichetta che meritoriamente ha anche ristampato tutto il catalogo dei seminali Red Red Meat – e riesce a sorprendere ed entusiasmare, rinnovando la magia dell’austero e dissoluto folk-rock della visionaria band americana.

“Tim Rutilli è ancora qui e lotta con noi, si direbbe, ma la sua è una lotta controllata, una lotta contro l’appiattimento della forma canzone…. La voce di Tim è ancora una volta lì a sovrastare tutto: sofferta, piena di quella potenza che solo certa gentilezza possiede, si imbarca tra liriche folli e comprensione di se stesso meno dure che in passato, forte dell’amarezza del tempo (sempre ammesso che sia mai stato più giovane e non saprei dire, forse no), potente di una tenerezza unica, l’arma preferita di gente come Will Oldham e Mark O. Everett, al cui fianco Rutilli sta di un bene che non vi dico, ma, se siete qui, già avete ben presente quello di cui sto parlando.”
(da Impatto Sonoro)

“that is, in large part, what makes villagers so surprising and gratifying. Despite the vexations Rutili espouses here, these are some of the warmest and most welcoming songs in Califone’s lengthy catalog, postcards meant to lure new visitors to an old landmark. It’s as if Rutili has invited you into his well-kept second-hand shop yet again—only this time, he’s not asking you to clean the dust off and figure out why something is worth keeping. At long last, he’s happy to tell you exactly what it means” Pitchfork (8.1/10)