IMMAGINI E POESIA – A SCANNER DARKLY

Giovedì 27 febbraio,

h.18.30 – ingresso libero
h.21.00 soci sostenitori 5€; soci ordinari 6€; non soci 7€

Immagini e Poesia
«Ci si stringe a pensieri minimi …poi si cammina imbrattati di ricordi preziosi… si prendono cose, onorate e intatte finora, nelle proprie mani sudate e gonfie, e tutto diventa comune, comune a tutti, valido per tutti». (R. M. Rilke)

Nuovofilmstudio, in creativa collaborazione con Associazione Mondo Fluttuante, inaugura un nuovo contenitore esplicitamente dedicato alla Poesia e alle connessioni, dirette e/o indirette, che esistono tra l’arte Lirica e il Cinema. Mentre rimaniamo sempre più risucchiati dalla velocità, dai ritmi e dagli algoritmi di una civiltà che deforma la vita quotidiana, riducendola a un rigido mosaico, in bilico perenne tra meccanicismo e utilitarismo, la più autentica arte poetica ci dona ancora un campo aperto, distese vergini e incontaminate possibilità. Occasioni in “Onore del vero” (M. Luzi), o del tutto insondabili “E per le apoteosi e le corone, una sola risposta: donde mi viene ciò? Dormiamo; ed ecco, attraverso le lastre di pietra, il sublime, ospite dai quattro petali. Capisci! O mondo: il poeta, scopre, nel sonno, la legge della stella e la formula del fiore”. (M. Cvetaeva)


Graditissimo ospite di questo primo incontro è il sanremese Lamberto Garzia, classe 1965, poeta e instancabile operatore culturale. Eccellenza ligure a tutti gli effetti, con importanti pubblicazioni all’estero, e un legame sempre più intenso e prestigioso con l’estremo oriente asiatico, Cina (Fiera del libro di Pechino) e Thailandia (“Bo’ao International Poetry Festival”). Tra le sue opere principali, ricordiamo i volumi “La chanson de Lambert”, “Leda” e “SHIAI E AI”, impreziositi dal lavoro critico di Giuseppe Conte, Milo De Angelis e Claudio Damiani. Quest’ultimo – uno dei maggiori poeti italiani viventi – insieme alla moglie Marina Benedetto, attrice e autrice teatrale, completeranno la formazione degli ospiti, arricchendo la presentazione rispettivamente con un intervento critico, e con la lettura di alcune poesie estratte dalla raccolta “Autoritratto con rosa gialla – Poesie 1989 – 2019”.


L’intero appuntamento sarà introdotto e moderato da Silvio Straneo, socio-amico storico dell’Associazione Filmstudio-Nuovofilmstudio, poeta egli stesso, importante agitatore culturale, in ultima istanza, figura chiave per la creazione di questa serie di appuntamenti che progressivamente cercheremo di rendere sempre più ricca e stimolante.
Siete tutti invitati dunque a immergervi in questa atmosfera sospesa tra lirica e critica, il consueto scambio diretto con l’autore durante il piccolo buffet d’accompagnamento, e le immagini, i suoni, le musiche di “A scanner darkly”, amplificatore dell’opera poetica di Lamberto Garzia stesso.

h.18.30- presentazione del libro di Lamberto Garzia “Autoritratto con rosa gialla – Poesie 1989 – 2019”
h.19.45- l’ospite insieme a noi – tra voi: piccolo buffet conl’autore presente presso l’ingresso e lo Spazio Espositivo del Nuovofilmstudio
h.21.00 – proiezione del film A scanner darkly di Richard Linklater – Biglietti 5/6€ soci – 7€ aperto a tutti

A scanner darkly
di Richard Linklater
con Keanu Reeves, Winona Ryder, Robert Downey Jr., Woody Harrelson
Usa 2006, 101′

Fred Arctor è un agente della narcotici infiltrato in un gruppo di consumatori di Sostanza D, un acido che brucia il cervello e provoca allucinazioni. Ha una “tuta deindividualizzante” che protegge la sua vera identità. Sempre più instabile per l’assunzione della sostanza D, inizia a sviluppare una doppia personalità…

Linklater ripete per la seconda volta (dopo “Waking life”) l’esperimento del rotoscopio computerizzato, tecnica che crea l’animazione disegnando sugli attori reali. E proprio nelle righe di Philip K. Dick, (dal cui libro il film è tratto), il regista trova più che una semplice giustificazione per la sua piccola mania. Non solo perché non si poteva immaginare un modo migliore per rappresentare la “tuta deindividualizzante”, ma anche perché la tecnica permette questa volta un’immersione perfetta nel mondo dickiano, in cui la visione e la mutazione (lisergica, onirica o tecnologica che sia) condividono le stesse condizioni della realtà, che diventa a sua volta una visione artificiale. Riuscendo così a rendere il film tra le cose più autenticamente dickiane prodotte dal cinema.