20.000 SPECIE DI API

20.000 especies de abejas
mer 29 mag 18.00

Pride

di Estibaliz Urresola Solaguren
con Sofia Otero, Patricia López Arnaiz, Ane Gabarain
Spagna 2023, 125′
Arthouse/I Wonder Pictures

Orso d’Argento a Berlino 2023 per la miglior interpretazione (Sofia Otero)

Cocó, otto anni, si sente fuori posto e non capisce perché. Non si riconosce nel suo nome di battesimo, Aitor, né nello sguardo e nelle aspettative di chi ha intorno. Nel corso di un’estate nella campagna basca a casa della nonna – tra le gite al fiume, l’apicoltura e i saggi consigli di sua zia Lourdes – Cocò riuscirà forse finalmente ad affrontare i propri dubbi e le proprie paure, trovare la sua vera identità e decidere così qual è il suo nome…

“20.000 specie di api” è l’opera prima della sceneggiatrice e regista spagnola Estibaiz Urresola Solaguren, valsa l’Orso d’Argento al Festival di Berlino a Sofia Otero, la bambina che interpreta il ruolo da protagonista comprendendone a fondo e restituendone in mille sfumature tutto il vissuto. «Ho sempre riflettuto sull’identità, sul corpo e sul genere. Sono la quinta di sei figli e la maggior parte sono femmine. Ho sempre sentito una frattura tra i ruoli che mi venivano assegnati a casa e il comportamento che avrei dovuto tenere fuori. Siccome mi piaceva lo sport, ho trascorso la maggior parte della mia infanzia circondata da ragazzi. Ero più adatta all’azione, alla competizione, al gioco… Ma allo stesso tempo, non mi sono mai sentita veramente inclusa in quel gruppo. Questa storia nasce dalla necessità di mettere in discussione i limiti del rigido sistema sesso-genere. È un sistema che rifiuta e punisce socialmente le zone intermedie che esistono tra due estremi. Questo rifiuto ha generato e continua a generare molta sofferenza. Ho pensato che l’immagine dell’alveare fosse appropriata rispetto al tema del film, a causa della tensione tra l’individuo e la comunità. Nell’alveare, ciascuna delle api ha un ruolo distinto, necessario al funzionamento del gruppo. Tuttavia, l’alveare è più della somma dei suoi individui. È un organismo vivente a sé stante. In “20.000 specie di api” c’è un doppio punto di vista. C’è il punto di vista della figlia, ma anche quello della madre, che è il personaggio con cui mi identifico di più, per via della mia esperienza personale e della generazione a cui appartengo. Il film è il viaggio comune di queste due protagoniste. Per me l’infanzia trans è solo un altro aspetto della varietà umana, dei diversi modi di essere e di vivere che esistono nel mondo. Mi interessava affrontare la questione dell’identità in modo più ampio e studiare come le relazioni familiari possono influenzare il nostro viaggio verso l’autodeterminazione».
(Estibaliz Urresola Solaguren)

Potete acquistare i biglietti in sala prima degli spettacoli oppure in prevendita su https://www.liveticket.it/nuovofilmstudio