DOME LA MUERTE E.X.P.

Venerdì 25 ottobre ore 22.00
Dome La Muerte E.X.P.

Apertura porte ore 21:00 – Inizio concerto ore 22:00
ingresso 10e (under 25 ingresso 7e) con tessera arci
Domanda iscrizione: https://portale.arci.it/preadesione/raindogs/ Biglietti On Line


https://youtube.com/playlist…
https://youtu.be/hxhyuBPUzic?si=dgdacupoJsdurVGy

“El Santo” è il secondo album di Dome La Muerte E.X.P. a sette anni dal loro esordio con Lazy Sunny Day. L’unicità di questo progetto musicale sta nel sound elettrificato ispirato alle colonne sonore degli spaghetti western, alle atmosfere dilatate create dal maestro Ennio Morricone per accompagnare l’immaginario filmico di Sergio Leone.

El Santo è un album concepito come una vera e propria colonna sonora. Suoni distorti dark-blues si amalgamano a riverberi da canyon e melodie sognanti.
‘Riding Home’ è una cavalcata, un tappeto sonoro che pettina dolcemente i capelli; ‘Lee Van Cleef’ ‘Stick Man Blues’ e ‘Rebel Face’ sono immortali perle sonore.
Un concept album a sfondo sociale e politico, canzoni dedicate a personaggi fortemente rivoluzionari, storie fatte di riscatto e coraggio, eroi che si battono contro l’ingiustizia e l’arroganza del potere: poeti, attori, attivisti, nativi americani, ribelli veri, tutti “santi” a modo loro.

Domenico Petrosino, in arte DOME LA MUERTE, è un’icona del rock’n’roll italiano. Nel 1979 è uno dei membri fondatori dei leggendari CCM (Cheetah Chrome Motherfuckers), unica band italiana prodotta da Jello Biafra, quando la scena hardcore italiana era solo agli albori. Nel 1982 entra a far parte dei Not Moving, partecipando alla produzione delle loro pietre miliari Movin’ Over, Black and Wild, Sinnermen, Flash On You e Song Of Myself, fino al loro scioglimento nel 1994. In quegli anni condivide il palco con band punk come D.O.A. e Damned e incontra l’amica e artista Christa Päffgen, in arte Nico, durante il suo ultimo tour europeo, come raccontato nel biopic “Nico, 1988” diretto da Susanna Nicchiarelli.

Negli anni Novanta fonda il pionieristico gruppo stoner Hush, noto per l’album Om, e apre le tournée italiane di The Clash, Nick Cave and the Bad Seeds, Johnny Thunders and the Heartbreakers, The Fuzztones, Iggy Pop e The Fleshtones. Da sempre impegnato nella promozione della cultura dei nativi americani, Dome collabora a diversi progetti con Lance Henson (poeta Cheyenne) e John Trudell (poeta e attivista Sioux, cantante e attore). Ha scritto e suonato colonne sonore per spettacoli teatrali e film, in particolare ha eseguito le parti di chitarra elettrica per la colonna sonora di “Nirvana” di Gabriele Salvatores nel 1996.
Nel 2005 i Not Moving si riuniscono per promuovere il cofanetto antologico Live In The 80s pubblicato da Go Down Records. Il DVD contiene le testimonianze di Gianni Maroccolo, Max Pezzali, Marlene Kuntz e molti altri. Nel 2006 la stessa etichetta indipendente da fiducia alla sua neonata garage band Dome La Muerte and the Diggers. “Diggers” è più di una semplice parola, è un riferimento al movimento politico americano nato alla fine del XIX secolo. Negli anni Sessanta, fu usato per criticare satiricamente il sistema borghese statunitense e il suo moralismo, che permeava la società. Il debutto omonimo vede la partecipazione di Emiliano Giuliani (ex Liars e Not Right) alla batteria, Lady Casanova (ex Not Right) al basso, Matteo ‘Basetta’ Gioli (ex Thunder Rod Company) alla chitarra e la guest star Rudy Protrudi dei Fuzztones all’armonica e ai cori in “Blue Stranger Dancer”, “Heart Full Of Soul” e “Sorry, I’m A Digger”. L’album è stato pubblicato da Go Down Records e Area Pirata su CD nel 2007.

Nel 2008 Bonnie Von Vodka (ex Les Valvolettes) sostituisce Lady Casanova e nel 2010 esce il secondo album Diggersonz, sempre co-prodotto da Go Down Records e Area Pirata e registrato in analogico da Jorge ‘Dr. Explosion’ Muñoz-Cobo Gonzalez agli Estudios Circo Perrotti di Gijon, Spagna. Nel 2013 esce il terzo capitolo Supersadobabi, caratterizzato stavolta da un approccio più istintivo, incendiario e street-style. La formazione vede Dome La Muerte alla chitarra e voce, Iride Volpi alla chitarra, JP Palazzino (ex Hellvis) alla batteria e Marco Serani al basso. L’album è stato pubblicato da Go Down Records e comprende nove canzoni originali, più le due cover “Little Doll” degli Stooges e “The Shape Of Things To Come” di Max Frost And The Troopers. Si sono esibiti con band come Dick Dale, Flaming Groovies, Buzzcocks e Gravediggers V.

Ispirato dal suo album di debutto da solista Poems For Renegades (2011), Dome La Muerte forma la nuova band Dome La Muerte E.X.P. i cui temi principali sono le colonne sonore degli spaghetti western, la Beat Generation, l’India e il movimento hippy, il flusso di coscienza e il profondo rispetto e ammirazione per la cultura dei nativi americani. I membri di questo combo sono Emiliano Giuliani alla batteria, Luca Valdambrini all’organo e theremin, Alessandro Quaglierini al basso. Il loro primo album Lazy Sunny Day è stato registrato da Alfredo Gentili al Go Down Studio di Savignano sul Rubicone, nel giugno 2016, e pubblicato per Go Down Records e Cinedelic nel febbraio 2017. Si sono esibiti a supporto di artisti come Marc Ribot e Vinicio Capossela.
Il 25 settembre 2020, Dome La Muerte e i (fedeli) Diggers tornano con l’EP di due tracce The House Of Lily / Shake Some Action disponibile su tutte le piattaforme digitali via Go Down Records. Il 3 dicembre successivo, l’editore italiano Agenzia X pubblica “Dalla parte del torto”, un memoir ricco e sincero che spazia dagli anni Settanta alla pandemia, rievocando la storia personale di Domenico, che incarna l’anticonformismo di un musicista schietto e coerente.